L’edificazione di Palazzo Brugiotti è legata all’apertura della via Farnesiana, voluta dal Cardinale Alessandro Farnese, ricordata in un verbale del Consiglio della Città, datato 11 Ottobre 1573, con iI quale si dà “Ordine che si facci Strada Nova”.
Le fonti documentarie sul palazzo consentono di accertarne con precisione i diversi proprietari: dai Brugiotti, alla famiglia Cobelluzzi fino al Banco di Roma.
I documenti che permettono di risalire all’originaria committenza e alla data certa di ultimazione dell’edificio non sono molti. Di solito viene posta entro il 1658, quando fu completata la volta del salone del piano nobile, con la messa in loco dell’imponente e maestosa tela ovale, raffigurante l’incontro di Venere ed Enea, che un recente restauro ha permesso di attribuire ad Anton Angelo Bonifazi (1627-1699), pittore viterbese che si forma a Roma presso la bottega di Pietro da Cortona, rappresentante indiscusso della stagione barocca viterbese.
Attualmente il primo piano del Palazzo, piano nobile, è occupato dagli Uffici della Fondazione Carivit e dalla Sala delle Assemblee, in origine salone di ricevimento e di rappresentanza del padrone di casa. L’accesso agli interni del piano nobile, avviene attraverso lo spazio intimo e riservato di un cortile, dove domina maestosa la statua di un imponente Mosè, che tiene nella mano sinistra le tavole della legge in caratteri ebraici.
Al piano terreno, al quale fa dà accesso un ampio androne, sono situati i locali del Museo della Ceramica della Tuscia e l’annesso giardino segreto.