Il Museo della Ceramica della Tuscia

Aperto al pubblico dal 1996 per iniziativa della Fondazione Carivit e del Comune di Viterbo, il Museo è ospitato nei locali al piano terra di Palazzo Brugiotti.

 

La collezione esposta è di 447 reperti. Il percorso museale si articola in 7 sale espositive e ricostruisce il percorso evolutivo delle varie tipologie di ceramica prodotte nell’Alto Lazio dal XIII al XIX secolo. La sezione maggiormente rappresentata è quella medievale, nella quale si distinguono la ceramica di semplice impasto, dipinta sotto vetrina, la maiolica arcaica di color bruno manganese e verde ramina, la zaffera e il verde a rilievo.

Completano la collezione le sezioni dedicate alla ceramica rinascimentale, alla spezieria, alla raccolta dell’antica Farmacia dell’Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo dei secoli XVI-XVII e le Ceramiche da Spezieria e d’Amore databili fine XV secolo – XVI secolo.

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Palazzo Brugiotti

L’edificazione di Palazzo Brugiotti è legata all’apertura della via Farnesiana, voluta dal Cardinale Alessandro Farnese, ricordata in un verbale del Consi­glio della Città, datato 11 Ottobre 1573, con iI quale si dà “Ordine che si facci Strada Nova”.

Le fonti documentarie sul palazzo consentono di ac­certarne con precisione i diversi proprietari: dai Bru­giotti, alla famiglia Cobelluzzi fino al Banco di Roma.

I documenti che permettono di risalire all’originaria commit­tenza e alla data certa di ultimazione dell’edificio non sono molti. Di solito viene posta entro il 1658, quando fu completata la volta del salone del piano nobile, con la messa in loco dell’imponente e maestosa tela ovale, raffigurante l’in­contro di Venere ed Enea, che un recente restauro ha permesso di attribuire ad Anton Angelo Bonifazi (1627-1699), pittore viterbese che si forma a Roma presso la bottega di Pietro da Cortona, rappresentante indiscusso della sta­gione barocca viterbese.

Attualmente il primo piano del Palazzo, piano nobile, è occupato dagli Uffici della Fondazione Carivit e dalla Sala delle Assemblee, in origine salo­ne di ricevimento e di rappresentanza del padrone di casa. L’accesso agli interni del piano nobile, avviene attraverso lo spazio intimo e riservato di un cortile, dove domina maestosa la statua di un imponente Mosè, che tiene nella mano sinistra le tavole della legge in caratteri ebraici.

Al piano terreno, al quale fa dà accesso un ampio androne, sono situati i locali del Museo della Ceramica della Tuscia e l’annesso giardino segreto.

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