Le collezioni ripercorrono le differenti tipologie di ceramica in uso a Viterbo e negli altri centri dell’alto Lazio tra la fine del XII ed il XVII secolo.

 

Cuore dell’esposizione è la sezione medievale, dove si distinguono la ceramica di semplice impasto, dipinta sotto vetrina, la maiolica arcaica in bruno manganese e verde ramina, la zaffera e il verde a rilievo. Completano la collezione le sezioni dedicate alle ceramiche policrome rinascimentali e barocche, la spezieria e la collezione dell’antica Farmacia dell’Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo.

Collezione Originaria

La collezione originaria è il nucleo iniziale, più ingente e rappresentativo dei reperti esposti nel Museo. Le ceramiche sono datate dalla fine del XII all’inizio del XVII sec. e ricostruiscono il percorso evolutivo delle tipologie prodotte e in uso a Viterbo e negli altri centri alto laziali. Tra di esse abbiamo: la ceramica di semplice impasto, la maiolica arcaica in verde e bruno, la zaffera, il verde a rilievo e la maiolica policroma.
Datazione:
fine XII sec. – XVII sec.

Collocazione:

· Sala 1: fine XII sec fino al XIV sec.
· Sala 2: seconda metà XII sec fino agli inizi del XV sec.
· Sala 4: XV sec.
· Sala 5: seconda metà del XV sec al XVI sec.

Collezione Spezieria del ‘400

I reperti, appartenenti al corredo della bottega di uno speziale, provengono da un butto di una casa del centro cittadino di Viterbo.
La collezione comprende molte ceramiche, alcuni frammenti di piccoli recipienti in vetro, una tessera mercantile, alcune monete e pesi.
La forma e lo stile delle ceramiche consentono una datazione di massima di attività della spezieria tra la seconda metà del XV e l’inizio del XVI.

Datazione:
XV sec.

Collocazione:
Sala 3: seconda metà sec. XV – inizi XVI sec.

Collezione Farmacia dell’Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo

I manufatti appartengono all’antica farmacia dell’Ospedale Grande degli infermi di Viterbo.
Si tratta di orcioli e albarelli a rocchetto decorati con il motivo “a foglia di prezzemolo” o alla “veneziana” (foglie polilobate bipartite longitudinalmente) su smalto berrettino dalla tonalità grigio-azzurra, probabilmente provenienti da una fabbrica di Bagnoregio.
Alcuni sono datati 1602 e 1608 e tutti riportano nella parte frontale il cartiglio con il nome della sostanza da contenere, lo stemma della città e l’emblema dell’Ospedale con i tre monti sovrastati da altrettante croci (Golgota).

Datazione:
fine XVI sec. – metà XVII sec.

Collocazione:
Sala 7: seconda metà sec. XV – inizi XVI sec.

Collezione Federiciana

Le 39 ceramiche risalenti al cosiddetto periodo “federiciano” (da Federico II di Svevia), prevalentemente boccali, sono la testimonianza di una fase evolutiva della ceramica viterbese che registra nella produzione locale importanti novità tecnologiche e stilistiche.
La produzione nata dall’incontro dei vascellari locali con tradizioni e istanze artistico-culturali differenti e sconosciute favorite dal policulturalismo della corte federiciana (maestranze provenienti dall’Italia meridionale e del mondo arabo-mussulmano) rispecchia questo nuovo impulso produttivo.
I reperti si dividono in boccali di tipologia “a panata”, di tradizione viterbese, e quelli “a Cannata”, di ispirazione siciliana, ciotole e piatti. Decorati con motivi geometrico floreali, con tralci e foglie d’acanto, e le prime raffigurazioni zoomorfe.

Datazione:
XIII sec.

Collocazione:
Sala 2: XIII sec.

Collezione Ceramica da Spezieria e d’Amore

La collezione si divide in due grandi filoni: quello delle ceramiche da spezieria del XVI sec. dove troviamo i recipienti (albarelli, orcioli, etc.) per un gran numero di medicamenti utilizzati nel rinascimento compresi quelli provenienti dalle terre del Nuovo Mondo (America) e alcuni reperti dove ricorrono tematiche legate ai temi dell’amore sacro (motivi decorativi iconografici e scritte di tipo religioso-devozionale) e profano (schemi decorativi tipici come cuori e immagini con nomi di dame amate).
I reperti sono riconducibili non solo alle botteghe di Viterbo ed a quelle di Castro e Acquapendente, ma anche ai maggiori centri di produzione ceramica del tempo tra cui Deruta, Montelupo Fiorentino, Rimini, Firenze e Siena.

Datazione:
XV sec. – XVI sec.

Collocazione:
Sala 6: XV sec. – XVI sec.

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